Gabriele Marchesani a Elleradio: "Investire nel ciclismo con progetti a lungo termine; il nostro obiettivo è di crescere giorno dopo giorno"

 

Intervistato durante la trasmissione di Elleradio “Ultimo Chilometro”, Gabriele Marchesani, presidente della nuova squadra Continental italiana che inizierà la propria attività nel 2015, ha illustrato il progetto al quale sta lavorando: “Il 5 giugno è nato ufficialmente il Velo Club Abruzzo, la società di gestione della squadra, però ci sto lavorando su già da 6 mesi. Credo sia un progetto molto importante per la regione Abruzzo, in quanto era necessario un bel po’ di coraggio per investire nel ciclismo dopo tante disavventure sportive. La cosa che ci teniamo a sottolineare è che la squadra sarà tutta composta da giovani corridori, diversi dei quali abruzzesi, che si stanno mettendo in mostra nelle gare Under 23. La nostra squadra sarà una vetrina per far emergere i giovani talenti del ciclismo italiano e oltre al team Continental ci sarà anche una squadra di Allievi”.

 

“Non abbiamo ancora stabilito il nome della squadra - spiega Marchesani - in quanto stiamo ancora chiudendo gli accordi con gli sponsor che ci sosterranno. Posso però già dire con certezza che oltre a Europa Ovini, la mia azienda, ci saranno anche La Tecnomeccanica Sud e la Cams, due aziende abruzzesi che operano in tutto il mondo. Inoltre, uno degli sponsor tecnici sarà Ekoi, e per me che sono nuovo nel ciclismo professionistico avere un partner estero è motivo di orgoglio”. 

 

Nonostante l’entusiasmo, Gabriele Marchesani lavora con i piedi per terra: “credo che nel ciclismo, come nello sport in generale e nella vita, solo investendo si possono ottenere dei risultati a lungo termine. Investire nel ciclismo significa avere un ritorno di immagine nel lungo periodo: è inutile aprire squadre per cercare di mettersi in tasca dei soldi. Bisogna investire con calma, crescere giorno dopo giorno, e permettere ai giovani di emergere: solo in questo modo possiamo ottenere dei risultati concreti”.

 

 

Cordiali saluti,

Carlo Gugliotta