Fioretti nel mirino di Masciarelli.
Luca Fioretti potrebbe
passare professionista con l’Acqua&Sapone-Caffè Mokambo. La notizia circola
da giorni nell’ambiente abruzzese. Tuttavia, tra Fioretti e Masciarelli si è
aperta una trattativa. Al momento, però, non è stata ancora raggiunta un’intesa
tra le parti,ma potrebbero esserci interessanti sviluppi nei prossimi
giorni.
Due anni nei dilettanti, poi l'esplosione di un talento nato per
vincere. Parliamo di Luca Fioretti, abruzzese, che oggi cerca un team
professionistico per correre nell'elite del ciclismo. Nel 2008 ha vinto tre
gare, a febbraio a Fermo,a marzo a Corridonia e a luglio a Castelfidardo,oltre
ad essere salito ben nove volte sul podio. Sabato scorso ha ricevuto l'ultimo
riconoscimento a Fermo dai Diamanti del Ciclismo,al termine di una stagione da
incorniciare. Ecco, una sua interessante intervista.
A che età hai
iniziato?
"Ho iniziato a correre in bici a 11 anni tra i giovanissimi,nella
categoria G6".
Parlaci un po' delle tue caratteristiche come corridore, quali
sono i percorsi che preferisci? Meglio le corse in linea o quelle a
tappe?
"Io mi definisco un passista veloce, vado molto bene in volata e a
cronometro me la cavo discretamente e comunque preferisco i percorsi con salite
di massimo 4/5 km con pendenze non proibitive. Le corse a tappe mi piacciono
molto perché si preparano per tempo e ci si arriva quasi sempre competitivi.
Nelle corse di un giorno, invece, ci si può imbattere in una classica "giornata
no" compromettendo così il risultato della prova".
Cosa hai dovuto
sacrificare per fare ciclismo?
"Tante cose, amici e compagnie, divertimento,
serate, discoteca, ragazze, ferie, tante cose buone da mangiare, ma che per un
atleta non fanno bene".
Perché un giovane sceglie di fare ciclismo,
nonostante sia uno degli sport più faticosi?
"Nel mio caso perché avendo
cominciato da piccolo non avevo tante distrazioni, questo sport mi dava molte
soddisfazioni che a quella età, in altri sport, non trovavo. Vincere e arrivare
prima degli altri mi è sempre piaciuto…".
Qual è la corsa o la vittoria che
ricordi con più entusiasmo?
"La corsa che ho vinto a Caivano,in un mega
volatone sono riuscito a battere i migliori velocisti d'Italia arrivando a
sfiorare i 72km/h".
Hai un idolo o comunque un ciclista a cui vorresti
assomigliare?
"Mi è sempre piaciuto il belga Peter Van Petegem e la sua
potenza…spero un giorno di poter arrivare a vincere qualche gara importante che
ha vinto lui".
Pregi e difetti nello sport? E nella vita privata?
"Io
sono nello sport come sono nella vita. Mi reputo una persona simpatica e di
compagnia. Con i compagni di squadra vado sempre d'accordo, sono sempre
disponibile e volenteroso. Quando desidero qualcosa faccio di tutto per
ottenerla, quindi sono molto determinato e serio per raggiungere un obiettivo.
Ovviamente ho anche molti difetti, oltre a quello di non digerire le montagne,
sono un po' permaloso e spesso me la prendo se qualcuno mi rimprovera".
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